Il saggio analizza il ruolo di Gerardo Guerrieri come traduttore e drammaturgo per Oh, What a Lovely War!, spettacolo di successo dell’inglese Joan Littlewood interpretato in prima assoluta sulle scene italiane da Paolo Stoppa, Rina Morelli e da quattordici giovani artisti. Mettendo in relazione documenti di diversa natura (appunti, materiali preparatori, copioni, lettere, ecc.), vengono ricostruiti i passaggi, le interferenze e i cambi di direzione che segnano il lavoro di Guerrieri su una pièce ibrida tra music hall, commedia musicale e cabaret. In particolare si dà conto della messinscena originale che diviene un modello per l’edizione italiana, dell’inedito apporto di Guerrieri che compie un’approfondita ricerca storica sulla Prima guerra mondiale, e delle notevoli divergenze sull’interpretazione del testo tra Guerrieri e il regista di Oh, che bella guerra!, prima Ettore Giannini e poi Jerome Kilty. Ripercorrendo dunque l’attività di Guerrieri tra relazioni professionali, convinzioni personali e logiche produttive si riscopre appieno la sua complessità umana e artistica.
Gerardo Guerrieri e la Compagnia Morelli-Stoppa: il lavoro drammaturgico per Oh, che bella guerra! del 1964 / Scappa, Andrea. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - STAMPA. - 123-124:(2018), pp. 151-169.
Gerardo Guerrieri e la Compagnia Morelli-Stoppa: il lavoro drammaturgico per Oh, che bella guerra! del 1964
SCAPPA, ANDREA
2018
Abstract
Il saggio analizza il ruolo di Gerardo Guerrieri come traduttore e drammaturgo per Oh, What a Lovely War!, spettacolo di successo dell’inglese Joan Littlewood interpretato in prima assoluta sulle scene italiane da Paolo Stoppa, Rina Morelli e da quattordici giovani artisti. Mettendo in relazione documenti di diversa natura (appunti, materiali preparatori, copioni, lettere, ecc.), vengono ricostruiti i passaggi, le interferenze e i cambi di direzione che segnano il lavoro di Guerrieri su una pièce ibrida tra music hall, commedia musicale e cabaret. In particolare si dà conto della messinscena originale che diviene un modello per l’edizione italiana, dell’inedito apporto di Guerrieri che compie un’approfondita ricerca storica sulla Prima guerra mondiale, e delle notevoli divergenze sull’interpretazione del testo tra Guerrieri e il regista di Oh, che bella guerra!, prima Ettore Giannini e poi Jerome Kilty. Ripercorrendo dunque l’attività di Guerrieri tra relazioni professionali, convinzioni personali e logiche produttive si riscopre appieno la sua complessità umana e artistica.File | Dimensione | Formato | |
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